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Territorio

Cerzeto (in albanese Qana) una comunit arbreshe della provincia di Cosenza, l'altitudine raggiunge i 500 metri, sulla Media valle del Crati.
Il territorio di Cerzeto si estende lungo il versante interno dell'Appennino Paolano per 22 kmq. Confina con i comuni di Bisignano, Mongrassano, Cervicati, Torano Castello, San Martino di Finita Rota Greca  e Fuscaldo.
La vetta pi alta Serra Petrulla , m 1309 sull'Appennino Paolano. attraversato dai torrenti Finita , Turbolo, San Nicola, Cocchiato.Il territorio di Cerzeto ricoperto da castagni, querce e faggi secolari ed a valle da uliveti.Il Comune di Cerzeto comprende le frazioni di San Giacomo, Cavallerizzo e Colombra.

Percorso storico-artistico religioso

I centri storici di San Giacomo, Cerzeto e Cavallerizzo conservano intatto il fascino vitale dei borghi antichi: dimore storiche, chiese, palazzi,  portali, balconi in ferro battuto, strade e viuzze lunghe e strette, nei quali si ritrova ancora forte l'identit arbreshe degli abitanti. Lungo l'itinerario  incontriamo:

Chiesa dei SS.Pietro e Paolo (Cerzeto)
Chiesa a tre navate costruita nel XVIII secolo. Presenta un carattere rinascimentale con evidenti presenze barocche e pregevoli decorazioni interne, che sprigionano un'atmosfera sobria ed elegante. 
Sulla facciata principale notevole l'imponente portale in pietra intagliata. All'interno, la navata centrale ha una volte a botte altissima, sulla quale si possono ammirare grandi dipinti del Settecento; l'area presbiteriale occupa il profondo catino absidale, nel quale si eleva il prezioso altare settecentesco in marmi policromi. Sono molto importanti  anche gli altari di San Francesco di Paola e della Madonna del Rosario nelle rispettive cappelle delle navate laterali.

Chiesa di San Nicola (Cerzeto)

La chiesa di San Nicola molto antica e purtroppo ad oggi ne danno testimonianza solo i ruderi.
E' stata aperta al culto fino agli inizi del Novecento, quando stata gravemente danneggiata dal terremoto del 1908.
Non si dispone di notizie certe sulla sua fondazione; in documenti ecclesiastici del XIII secolo si fa riferimento ad una chiesa intitolata a San Nicola, gi esistente prima della venuta degli albanesi.

Santuario della Madonna del Buon Consiglio (San Giacomo)

Si trova nella frazione San Giacomo, probabilmente di origine seicentesca.
La struttura, alterata da rimaneggiamenti effettuati nel tempo, divenne dipendenza del palazzo nobiliare della famiglia Tocci. La facciata ha un ingresso al quale si accede attraverso una scalinata. A sinistra della porta si innalza la tozza torre campanaria.
All'interno, dove sono custodite pregevoli statue professionali, notevole il soffitto settecentesco a cassettoni.

Palazzo Posteraro
Adiacente alla chiesa di San Giorgio, sulla piazza principale della frazione Cavallerizzo, risale alla fine del XVII secolo e si caratterizza per i cinque grandi archi del pianterreno, disposti su due diverse facciate.
Degni di nota sono anche il portone sormontato da stemma, gli ampi saloni del piano nobile e la grande terrazza panoramica, dalla quale la vista spazia su gran parte della media Valle del Crati.
Nel XIX secolo, i proprietari, liberali e repubblicani (finanziarono la spedizione dei fratelli bandiera e parteciparono all'impresa dei Mille), vi ospitarono artisti e letterati, fra i quali il Padula, oltre ad industriali francesi con cui erano in rapporti d'affari.
Nel 1970 venne completamente ristruttutrato. Da allora, nonostante nessuno vi abitasse in pianta stabile, fu sempre mantenuto in perfetto stato, fino alla frana del 7 marzo 2005, che ha determinato l'inagibilit dell'intera frazione.

 Il Palazzo Tocci (San Giacomo)
E' un palazzo nobiliare attiguo  alla chiesa della Madonna del Buon Consiglio, che domina il centro storico della frazione di San Giacomo.
Fu residenza dell'omonima famiglia Tocci e risale al seicento.
La vasta e imponente costruzione presenta  caratteristiche di una raffinata  e pregevole dimora storica.

La chiesa di San Giorgio (Cavallerizzo)
Chiesa parrocchiale della frazione di Cavallerizzo.
La costruzione originaria risale al seicento, ma l'edificio ha subito numerosi rimaneggiamenti nel corso del tempo.
L'interno, a navata unica, decorato con stucchi. E' notevole l'altare per i marmi policromi delle quattro colonnine e per gli intarsi.
In una nicchia laterale con  una cornice in legno, si conserva la bella statua del Patrono San Giorgio Martire.

Il  Palazzo Mayer (Cerzeto) 
Insieme con l'attiguo Palazzo Andreotti, risale al Seicento. Fino al 1970 fu dimora signorile dei Mayer.
I suoi splendidi saloni venivano frequentati dalla nobilt cosentina, agli inizi del Novecento ospitarono, fra gli insigni artisti del tempo, la grande attrice Emma Grammatica.

Il Palazzo  Andreotti (Cerzeto)
Il grande palazzo seicentesco, dimora dei Marchesi Andreotti costituisce una pregevole testimonianza del patrimonio storico e artistico del territorio.
La facciata principale ha uno stile architettonico decorativo classicheggiante, mentre sul prospetto ad est si apre un ampio loggiato ad archi di stile cinquecentesco; all'interno, sono notevoli i saloni e la cappella gentilizia.

Percorso naturalistico

La montagna di Cerzeto rappresenta un inestimabile patrimonio economico per la gente del luogo, grazie al legname pregiato che si pu vendere, alle deliziose castagne e all'enorme quantit di funghi che si trova.
E' anche meta turistica per le sue caratteristiche davvero singolari.
Una montagna incontaminata percorsa da decine di dedali che conducono nei luoghi leggendari e misteriosi. Il percorso suggerisce una prima sosta in localit Kroj Shtikn, dove ci si pu dissetare con una freschissima acqua di sorgente e addentrandosi per pochi metri  nel fitto bosco di castagni, si pu ammirare il castagno monumentale denominato Il Patriarca di Kroj Shtikn. L'et del gigantesco albero, il cui tronco misura pi di 11 metri di circonferenza, stata stimata dagli esperti in oltre 1000 anni.
Proseguendo per la strada principale, a quota 950 metri, si arriva in localit Serra dei Muli, da qui dopo circa 2 km immersi in una meravigliosa flora si giunge alla pineta, dove si incontra una  prima area pick-nick, attrezzata di fontana e griglie.
Pochi  chilometri dopo si arriva  al rifugio comunale Passo della Guardia, dove si trova  la seconda area pik - nik, munita  di giochi per bambini. Da qui si pu raggiungere agevolmente il Faggio di San Francesco distante 500 metri. L'albero ha un tronco che alla base misura circa 6 metri di circonferenza; i tre grossi rami che si dipartono dal tronco, formano un incavo profondo che ancora oggi sempre pieno d'acqua.
Il luogo rappresenta una zona amena, dove si trova una piccola cappella che ospita la statua del Santo. Qui i fedeli si raccolgono in una preghiera mistica e carismatica, come succedeva secondo la tradizione, a San Francesco di Paola, quando vi sostava durante i suoi frequenti viaggi, dal suo convento a quello di San Marco Argentano. Secondo la leggenda San Francesco si dissetava con l'acqua conservata tra i rami del faggio.
In questa zona si ha la possibilit di incontrare esemplari tipici della fauna appenninica, come ricci, serpenti, cinghiali, volpi rosse e maestosi gheppi che sorvolano indisturbati le distese verdeggianti dei boschi.
Dal Passo della Guardia si giunge in localit Quattro Vie, dove partono altri percorsi, altrettanto suggestivi e interessanti, che portano a Guardia Piemontese, a Fuscaldo, a Fagnano Castello e al Laghicello di San Benedetto Ullano. 












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