La premessa che va fatta prima di dare il via ad un excursus storico letterario di ci che ha caratterizzato il processo di crescita e affermazione di quello che ha portato al raggiungimento allindipendenza albanese, certamente alla base del sentimento universalmente pi giusto, ovvero che luomo Albanese un essere indiscutibilmente amante della libert e dellindipendenza.
La popolazione albanese tormentata per secoli da domini e soprusi da parte di popoli oppressori, ha sempre lottato e agognato la libert e lindipendenza, la voglia di non sottostare a nessun tipo di angheria o quantaltro.
La storia insegna e la letteratura narra, quanto sia stata difficile e lunga, durata ben 25 anni, la lotta degli albanesi contro il giogo ottomano, quante battaglie guidate dal nobile condottiero albanese Giorgio Kastriota Skanderbeg, sebbene vinte, abbiano messo a dura prova il paese.
Purtroppo, la forza e lirriducibilit dei Turchi ebbero la meglio quando Skanderbeg, noto come l'Atleta della Cristianit, mor di malaria ad Alessio Albania il 17 gennaio 1468. Da quel momento, Kruja l'eroica cittadina di Kastriota, con l'intera Albania, caddero in mani turche. L'Albania, ormai distrutta, saccheggiata e conquistata, divenne parte dell'impero ottomano dal1478, per ben cinque secoli.
Da l in poi, molti albanesi decisero di abbandonare la propria terra per trovare rifugio in una straniera, in particolar modo nella vicina Italia meridionale e nella parte settentrionale della Grecia, dando origine alle numerose comunit arbresh, in modo che potessero mantenere e continuare a professare la loro fede cristiana. La fuga di questi albanesi dalla loro madrepatria costata sacrifici, privazioni e tanta sofferenza per aver dovuto abbandonare scappando, la propria terra tanto amata. Questa fuga, tuttavia, non offusc lamore per la terra dorigine, anzi, coloro che labbandonarono nutrirono ancor pi un forte senso di appartenenza, uno spirito patriottico tramutato voce letteraria di una diaspora alla quale lAlbania deve il suo risorgimento politico, la sua unit e indipendenza.
Questo movimento di pensiero, che ha ispirato una ribellione verso linvasore iniziato in Italia intorno ai primi dell800 dunque gi un secolo prima del raggiungimento dellindipendenza, grazie agli italo albanesi, ovvero proprio da coloro che furono costretti a fuggire dalla madre patria. Si svilupp una produzione letteraria molto velocemente con tematiche e idee ben definite, tanto che le pubblicazioni che decantarono le gesta eroiche di Skanderbeg, e storie di ogni sorta sullAlbania furono innumerevoli.
Periodizzare tuttavia levoluzione della letteratura albanese non cosa facile, poich in quanto il concetto di spazio letterario non coincide con quello etnico.
Purtroppo, spesso la storia della letteratura albanese e i suoi portavoce subirono vessazioni da parte dei regimi totalitari che ne condizionarono continuamente laffermazione. Uno studioso che dedic buona parte dei suoi studi alla letteratura albanese e a quella arbreshe stato Lamberts il quale ha mostrato sempre un rifiuto per lo studio unitario della stessa letteratura, facendo una distinzione fra quella albanese e quella arbreshe, questultima, intesa come la letteratura che ha generato opere che hanno mantenuto una continuit storica e un forte legame con la madrepatria.
Lamberts, piuttosto, ha sempre espresso interesse per i centri culturali specie quelli arbresh considerati luoghi dove veniva diffusa ed espressa la cultura stessa.
Ci che ha presagito e animato lo spirito dellunit nazionale albanese culturalmente, stata la cosiddetta letteratura della Rilindja, in altre parole la letteratura della rinascita che prende il via con il movimento politico italiano, il quale, volendo risolvere la grave situazione politica ed economica in cui versava tutto il meridione d'Italia nell'Ottocento, ha anticipato e portato avanti le idee che hanno condotto alla proclamazione del diritto dindipendenza dalle numerose persecuzioni che il popolo albanese sempre stato costretto a subire.
I primi segnali della volont di combattere lassolutismo si sono manifestati molto presto, gi nel 1836, infatti, con la pubblicazione della raccolta dei Canti di Milosao figlio del Despota di Scutari del vate Gerolamo De Rada, aleggiava il principio di voler cambiare rotta e aria nello stato albanese. E, ancora in seguito, alla costituzione della Lega di Prizrend, nel 1878,dopo il congresso di Berlino, per la prima volta dopo, dopo la morte di Skanderbeg si decretava lunione di fatto di tutti gli albanesi, questo movimento politico letterario andava oltre le differenze religiose fondandosi sullo spirito e sullideale di libert. La tradizione culturale cattolica dellAlbania del Nord, contribu a fortificare la consapevolezza politica e lostilit verso loppressore. Da questo momento in poi, di fronte alla provocazione dei paesi confinanti con lAlbania, che intendevano insinuarsi con il loro dominio minacciandone la libert, si prese coscienza dei diritti politici e culturali che portarono progressivamente a ci che accadde poi nel 1912, anno in cui si proclam lindipendenza che noi oggi andiamo a celebrare.
Inizialmente, a causa delle scuole di pensiero di carattere islamico la letteratura arbreshe fortemente sentita e produttiva dinanzi alle problematiche del paese di fronte, sembr avere uneco debole, solo poi con varie iniziative come lintervento dellitalo albanese Mons. Don Giuseppe Crispi che si occup della questione della lingua, che pubblic nel 1836 Memorie sulla lingua albanese, o tramite i congressi organizzati dallo stesso De Rada, la letteratura arbreshe riusc a creare intorno a s un clima favorevole. De Rada, si sentiva ed era albanese e per tale motivo nei centri culturali presenti in Calabria e in Sicilia, si fece portavoce di pensieri nazionalistici e patriottici.
La letteratura arbreshe, dunque, attraverso i due centri culturali: Collegio Corsini divenuto poi San Adriano in Calabria, e il Seminario greco-albanese a Palermo, ha sicuramente portato ad un incipit verso la riscoperta del folclore (canti popolari), giungendo cos a mostrare interesse verso le tradizioni popolari e orali, la letteratura arbreshe, germogli sicuramente sotto il favorevole cielo italiano, lontano ed indipendente dalle persecuzioni politiche dellAlbania. Fra il XVIII e il XIX secolo le pi o meno stabili condizioni politiche, sociali ed economiche consentirono agli Albanesi di iniziare a seguire la notevole produzione letteraria arbreshe tanto da farla diventare fondamento per la letteratura albanese moderna. LAlbania aveva bisogno di essere risvegliata da quellassopimento che per troppo tempo aveva tenuto chinato e oppresso gli intelletti. Tutti i tentativi e i componimenti prodotti in ambito arbresh, valorizzarono le problematiche albanesi, e la lingua di un paese troppo represso. Gli intellettuali arbresh che contribuirono a trasmettere il sentimento patriottico e il rafforzamento di unidentit sono numerosi citiamo Domenico Masci, Gabriele Dara Junior di Palazzo Adriano, Bernardo Bilotta di Frascineto, Agostino Ribecco di Spezzano Albanese, Francesco Crispi Glaviano di Palazzo Adriano, Giuseppe Serembe di San cosmo Albanese, i fratelli Petrassi di Cerzeto, Giuseppe ardente risorgimentale, fu tra i giovani che costituirono il ComitatoRivoluzionario a Napoli e che, al fianco del Poerio, del Pisacane, del Mauro e di tanti altri, spese la propria vita per la libert e per lUnit Nazionale. Dopo aver preso parte attivamente ai moti cosentini del 1844, nel 1848 era tra i capi arbresh dellinsurrezione popolare. Accusato dalla Gran Corte Criminale di Calabria Citra di aver attentato la sicurezza dello stato borbonico, organizzando bande armate a Cerzeto e Torano, nonch di aver preso parte attivamente nelle insurrezioni di Spezzano Albanese, Castrovillari, Cassano e Campotenese con la funzione di comandante, fu successivamente imprigionato e trasferito nelle carceri di Cosenza. Qui, a causa dei grandi patimenti e delle torture, a cui i prigionieri politici venivano sottoposti dagli aguzzini borbonici, mor il primo dicembre 1849, e Luigi poeta e scrittore, a lui, infatti, si deve sia unantologia di canti, fiabe e detti popolari, la traduzione in albanese dei Sepolcri di Ugo Foscolo (andati perduti, ma che certamente si trovano in possesso di alcuni discenti trasferitisi decenni addietro in Canada). Nel carteggio epistolare con il De Rada, si apprende che stava portando a termine la traduzione di alcune opere di Byron, una raccolta completa di canti popolari di Cerzeto, la trascrizione della leggenda popolare Costantino il Piccolo nella versione di Cerzeto, nonch di aver terminato due poemetti in lingua albanese, il primo dal titolo Vash shkon pr lule pasi bie dielli (La ragazza che raccoglie i fiori dopo il tramonto), e Haj buk Skanderbeku (Il pranzo di Skanderbeg). Viene inoltre ricordato per aver raccolto il canto popolare Oj e bukura More (Mia bella Morea), divenuto linno di tutti gli albanesi dItalia. Impegnato politicamente a favore del popolo, ridotto alla miseria dal governo borbonico, fu tra i giovani attivisti anarchici. Giovanissimo, pur se avviato a brillante carriera come poeta e letterato albanese, mor improvvisamente il 31 dicembre del 1842, lasciando ai familiari ed alla cultura albanese un grande vuoto. Di lui fece uno splendido necrologio il vate arbresh Gerolamo De Rada, il quale, sulla rivista ottocentesca cosentina Il Calabrese, cos annunci la sua morte: Nellultimo giorno del 1842 morto in Cerzeto villaggio albanese Luigi Petrassi. Segli vero che la fede nella virt e la costanza nel culto della medesima formino la nota distintiva de popoli civili in opposizione alle velleit della barbarie, la Calabria ha perduto in esso uno dei pochi giovani di cui pi sonori. A me combattuto da tristi vicende la morte di lui ha rivelato quasi un mondo di pene, che a s tutto mi volse. Ed io vado ora ritraendo in poesie fuggitive albanesi a comporre unaggiunta a canti di Milosao. Se questa che metto in luce tradotta, e ch prima di esse, fia riguardata come segno dellamore che lega nel bene noi tutti ovunque siamo, sar compensato del mio dolore. Non dubito poi che lieto arrivi ai mani dellamico un verso qualunque in quel gentile idioma ch parlato dalla sua patria superstite, e chegli stidiossi a far crescere in bella pianta nellospitale suolo dellItalia. E ancora di Santa Caterina Albanese ma nominato parroco di San Giacomo di Cerzeto, dove trascorse buona parte della sua vita, Padre Francesco Antonio Santori, egli traeva ispirazione direttamente dal popolo, dal quale raccoglieva gli spunti poetici e le storie, per poi renderle pi artistiche. Il Santori fu uno dei pi poliedrici artisti della cultura ottocentesca arbreshe. Inventore di un proprio alfabeto, scrisse le sue opere in lingua albanese e fu stimato dalla critica come padre delle nuove correnti naturalistiche - romantiche. A lui si deve il primo romanzo in lingua albanese ed il primo dramma. Fra le sue opere maggiori troviamo: LEmira dramma; Il Canzoniere albanese raccolta di canti popolare; Alessio Dukagjino melodramma; Kolluqi e Serafina romanzo in lirica; Fillaredhi, Zarja e Milljaromanzo in lirica; Milloshini, Virgjnia e Kusari romanzo in lirica; Familia Pushteriote, novella drammatica e infine le pi significative per valore socio-politico in quanto contenenti spunti di carattere politico appunto Il prigioniero politico, saggio-storico che racconta le vicissitudini di una famiglia perseguitata durante la rivoluzione del 1848 e Valles e hares e madhe, romanzo. Ma potremmo elencare molti altri nomi, pi o meno noti che con i loro componimenti hanno certamente dato voce ad una produzione letteraria intensa e intrisa di sentimento patriottico manifestato nella volont di recuperare il pi possibile quanto tramandato dagli avi, ovvero canti popolari, racconti di miti, di gesta eroiche, di storie damore contrastate, leroismo dei soldati albanesi ma anche di quelli che furono traditori.
Certamente il massimo tributo per la produzione letteraria e lelevata autorevolezza, per le tematiche affrontate e il modo di trasmettere alcuni messaggi lo dobbiamo a Gerolamo De Rada di San Demetrio Corone, figura illustre ed emblematica del movimento nazionalista dellAlbania del XIX secolo. Se volessimo seguire dettagliatamente la sua produzione letteraria ci immetteremmo in un groviglio di dati che si intrecciano e sincontrano creando solo confusione e notizie imprecise. Pertanto ci basti pensare che la sua opera, varia, vasta complessa, multiforme stata ispirata semplicemente da un ideale di gran valore, dal sentimento delladorata patria che ad ogni immagine lha sempre anteposta. Gerolamo De Rada, attraverso le sue opere riusc a produrre una letteratura patriottica giovane e fresca anche in et pi matura. Fra le attivit certamente pi note ricordiamo la fondazione nel 1883 di un giornale mensile bilingue Fjamuri Arbrit, nel 1849 fu istituita la prima cattedra albanese, soppressa dopo tre anni e ripristinata nel 1892 dove lui insegn nel collegio di San Adriano a San Demetrio Corone, compil un vocabolario albanese, cur la pubblicazione di una rivista (la Nazione Albanese) intensificando i rapporti fra Italia e Albania.
Dunque evidente il suo impegno in una serie di azioni mirate a accrescere lidea della nazionalit albanese in effetti dallItalia De Rada avvert che lAlbania stava vivendo calpestata e umiliata, cos il suo ego poetico e lamor di patria, prima furono fonte di una realt poetica, ma dopo favorirono il risveglio di unentit politica. De Rada, fu precursore e voce udibile del movimento Romantico nella letteratura Albanese, un movimento che consent levoluzione di idee nazionalistiche romantiche della letteratura del periodo della Rilindja appunto. La caratteristica di De Rada come degli altri letterati italo albanesi fu quella di denunciare il risentimento per coloro che opprimevano il popolo albanese senza fare riferimenti precisi, tuttaltro, sapientemente si facevano riferimenti che allontanassero dallidea di denunciare qualcuno o qualcosaladdove invece erano accuratamente mirati e intenzionali.
LAlbania era abbruttita e stremata dal giogo Turco e dagli stati che la circondavano, ma il popolo albanese, guardando oltre mare percepiva laffettuoso coro degli italo albanesi che rifiutavano tale situazione denunciandola tramite libri, giornali, societ, scuole e congressi rafforzando sempre pi lidea di nazionalit. De Rada, dunque, ispirato e sorretto dal nobile ideale di amor di patria, riusc a risvegliare le menti albanesi assopite e private di unidentit, superando ostacoli e resistenze d ogni sorta. Costru un movimento culturale e dunque politico, che velocemente si propag parlando dellAlbania come un mito. De Rada anche in vecchiaia, sebbene solo e affranto dalle tragedie familiari, dunque privo di ogni affetto, dalla stanza angusta di casa sua nel piccolo borgo calabrese, compose componimenti poetici e opere nuove, cariche di un significato alle quali lo stato albanese deve riconoscenza, in quanto questo pensiero si perpetuer nei secoli portando alla rigenerazione stessa e al riscatto del paese. Gerolamo De Rada, figlio dellAlbania ma anche dellItalia rimarr eterno nelle pagine della storia della letteratura albanese, considerato come il vate arbresh, riuscir a segnare nei secoli un capitolo solenne e magnifico nella storia del pensiero italo albanese appunto.